Fonte: https://www.newslinet.com/dab-la-prova-del-9/
Dopo gli esiti della consultazione sulla bozza delle Linee guida (termine per le osservazioni: 10/01/2023), dovrebbero essere pubblicati i bandi per l’attribuzione ai consorzi di radio locali dei diritti d’uso relativi alle frequenze individuate dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni a fondamento del Piano DAB provvisorio (ex Delibera n. 286/22/CONS).
Nelle aree tecniche soggette a procedure competitive (cd. beauty contest), sarà un banco di prova per verificare quali delle diverse strategie adottate dai consorzi risulteranno vincenti e quali lasceranno a piedi coloro che hanno puntato sul cavallo sbagliato.
L’esperienza del DTT avrebbe dovuto essere maestra. Sarà così?
In realtà, la nostra sensazione è che il comparto radiofonico non abbia sufficientemente fatto tesoro di quanto accaduto in occasione del processo di refarming della banda 700 MHz. Procedura su cui saranno modellati i bandi per l’assegnazione dei diritti d’uso della radio digitale.
Modelli di prova
A parte le precedenti previsioni normative e regolamentari recanti elementi di forte sovrapposizione tra i due modelli, la bozza delle Linee guida sui bandi DAB è chiara sul punto: le procedure nelle situazioni di competizione (cioè nelle aree tecniche dove le frequenze saranno meno dei soggetti che ne richiederanno l’attribuzione) sono un mix tra quelle dei bandi per operatori di rete DTT e per fornitori di servizi di media audiovisivi (FSMA).
Ancora una volta i PDV
E ciò sia sul piano tecnico, con le consuete forche caudine dei punti di verifica dei segnali (PDV) con cui si valuterà il rispetto dei rapporti interferenziali interni (tra aree tecniche) ed esterni (internazionali), approvando o bocciando progetti di rete, che su quello dei punteggi di natura finanziaria ed economica (che non sono sinonimi, ma concorrono insieme a determinare la sostenibilità dell’ente consortile) ed imprenditoriale (dipendenti, regolarità amministrativa dei consorziati, ecc.).
Business
Passando, naturalmente, da fattori non oggetto di valutazione ministeriale, ma non per questo meno importanti: i modelli di business commerciale. Posto che una società consortile ha uno scopo mutualistico compatibile con finalità di lucro.
La prova del DTT
Bene. come noto, col DTT sono stati premiati gli operatori di rete nazionali (o sovrareali) declinati in ambito locale, che, conseguendo facilmente maggiori punteggi nei beauty contest, nella quasi totalità dei casi, hanno ottenuto l’attribuzione dei diritti di primo livello e, dove hanno partecipato alle procedure competitive, anche di secondo livello.
Sostenibilità
Già da qui si dovrebbero trarre elementi di riflessione strategica. Ma quelli da valutare non dovrebbero essere solo gli aspetti immediati, cioè legati alle condizioni di partecipazione ai bandi.
Riflessioni ex post
In ambito televisivo, successivamente all’assegnazione dei diritti d’uso e quindi dell’attribuzione della capacità trasmissiva, a nemmeno un anno di distanza, si stanno già manifestando le conseguenze economiche di determinate scelte. Con situazione di insostenibilità dei costi da parte di fornitori di contenuti, che, in qualche caso, non ne avevano correttamente valutato la portata, sposando un modello di business (per loro) inopportuno. Circostanza che, in ambito radiofonico, dovrebbero comportare la domanda: il mio consorzio come si sosterrà?
Film in replica
Il dubbio, quindi, è che il film del refarming DTT vada in seconda visione.
Info e news generiche sul DAB/DAB+/DMB
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Info e news generiche sul DAB/DAB+/DMB
Fonte: https://www.newslinet.com/radio-domani- ... dei-dubbi/
Radio. Domani scade il termine per le osservazioni alle Linee guida sulle procedure selettive dei consorzi DAB. Ecco il quadro dei dubbi
Domani scade il termine assegnato il 13/12/2022 dal Ministero delle imprese e del made in Italy (con avviso pubblicato sul proprio sito istituzionale) per fornire le osservazioni alle Linee guida sulle procedure selettive dei consorzi DAB “per l’assegnazione dei diritti d’uso per le reti pianificate sui bacini di utenza locale”.
NL ha effettuato una ricognizione preventiva tra alcuni dei principali consorzi per conoscere gli argomenti più caldi a riguardo delle citate procedure selettive.
L’intento del procedimento
L’obiettivo della pubblicazione delle Linee guida, lo ricordiamo, è quello di acquisire le osservazioni di tutti i soggetti interessati, che dovranno essere trasmesse a mezzo PEC entro e non oltre la data del 10/01/2023.
Procedure figlie di un Piano minore
Nello specifico della questione, ricordiamo che, a seguito dell’adozione della Delibera AGCOM 286/22/CONS (PNAF DAB provvisorio), il MIMIT ha provveduto a definire, a mezzo del suddetto documento, le indicazioni relative ai criteri e alle modalità che verranno adottati per procedere all’assegnazione dei diritti d’uso agli operatori di rete locali per il servizio di radiodiffusione sonora terrestre in tecnica digitale.
Le reti pianificate
Occorre sottolineare che il PNAF-DAB ha definito 21 bacini d’utenza, con previsione, per l’ambito locale, di 54 reti in ambito locale con copertura regionale – di cui 27 decomponibili su base sub regionale – e di 36 reti in ambito locale con copertura pluri-provinciale o provinciale.
I temi caldi delle procedure selettive
Rimandando gli interessati all’approfondita disamina già pubblicata a riguardo delle linee guida, questo periodico ha affettuato una ricognizione tra alcuni dei principali consorzi operativi in Italia per conoscere i temi caldi.
Dubbi sulle procedure selettive (1)
Oltre alle inevitabili perplessità tecnico-progettuale delle reti (che però troveranno soddisfazione solo con le FAQ successive ai bandi), le principali tematiche, che avremo modo di analizzare puntualmente nei prossimi giorni, riguardano i fatturati delle emittenti; l’incidenza sul consorzio della posizione in tema dei canoni di concessione dei consorziati; l’organico dell’ente consortile e delle imprese socie e la partecipazione a diversi consorzi in funzione delle aree tecniche.
Dubbi sulle procedure selettive (2)
Ma, temi rilevanti, sono anche i criteri per assegnazione in caso di consorzio con soci inferiori a 12; le intese e l’assegnazione di diritto d’uso specifici e generici; la ripartizione delle emittenti sulle reti; la pubblicazione del calendario d’attuazione PNAF DAB; l’esperienza del soggetto richiedente.
La triade dei possibili esclusi
Intanto, come avevamo anticipato nelle scorse settimane, consapevoli delle difficoltà di posizionarsi utilmente nelle procedure selettive, alcuni consorzi stanno cercando alleanze con altri. Sullo sfondo, come previsto, si collocano poi i ritardatari e gli indecisi. Ma anche, sembrerà incredibile nel 2023, i non informati.
Radio. Domani scade il termine per le osservazioni alle Linee guida sulle procedure selettive dei consorzi DAB. Ecco il quadro dei dubbi
Domani scade il termine assegnato il 13/12/2022 dal Ministero delle imprese e del made in Italy (con avviso pubblicato sul proprio sito istituzionale) per fornire le osservazioni alle Linee guida sulle procedure selettive dei consorzi DAB “per l’assegnazione dei diritti d’uso per le reti pianificate sui bacini di utenza locale”.
NL ha effettuato una ricognizione preventiva tra alcuni dei principali consorzi per conoscere gli argomenti più caldi a riguardo delle citate procedure selettive.
L’intento del procedimento
L’obiettivo della pubblicazione delle Linee guida, lo ricordiamo, è quello di acquisire le osservazioni di tutti i soggetti interessati, che dovranno essere trasmesse a mezzo PEC entro e non oltre la data del 10/01/2023.
Procedure figlie di un Piano minore
Nello specifico della questione, ricordiamo che, a seguito dell’adozione della Delibera AGCOM 286/22/CONS (PNAF DAB provvisorio), il MIMIT ha provveduto a definire, a mezzo del suddetto documento, le indicazioni relative ai criteri e alle modalità che verranno adottati per procedere all’assegnazione dei diritti d’uso agli operatori di rete locali per il servizio di radiodiffusione sonora terrestre in tecnica digitale.
Le reti pianificate
Occorre sottolineare che il PNAF-DAB ha definito 21 bacini d’utenza, con previsione, per l’ambito locale, di 54 reti in ambito locale con copertura regionale – di cui 27 decomponibili su base sub regionale – e di 36 reti in ambito locale con copertura pluri-provinciale o provinciale.
I temi caldi delle procedure selettive
Rimandando gli interessati all’approfondita disamina già pubblicata a riguardo delle linee guida, questo periodico ha affettuato una ricognizione tra alcuni dei principali consorzi operativi in Italia per conoscere i temi caldi.
Dubbi sulle procedure selettive (1)
Oltre alle inevitabili perplessità tecnico-progettuale delle reti (che però troveranno soddisfazione solo con le FAQ successive ai bandi), le principali tematiche, che avremo modo di analizzare puntualmente nei prossimi giorni, riguardano i fatturati delle emittenti; l’incidenza sul consorzio della posizione in tema dei canoni di concessione dei consorziati; l’organico dell’ente consortile e delle imprese socie e la partecipazione a diversi consorzi in funzione delle aree tecniche.
Dubbi sulle procedure selettive (2)
Ma, temi rilevanti, sono anche i criteri per assegnazione in caso di consorzio con soci inferiori a 12; le intese e l’assegnazione di diritto d’uso specifici e generici; la ripartizione delle emittenti sulle reti; la pubblicazione del calendario d’attuazione PNAF DAB; l’esperienza del soggetto richiedente.
La triade dei possibili esclusi
Intanto, come avevamo anticipato nelle scorse settimane, consapevoli delle difficoltà di posizionarsi utilmente nelle procedure selettive, alcuni consorzi stanno cercando alleanze con altri. Sullo sfondo, come previsto, si collocano poi i ritardatari e gli indecisi. Ma anche, sembrerà incredibile nel 2023, i non informati.
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Info e news generiche sul DAB/DAB+/DMB
Fonte: https://www.newslinet.com/radio-dopo-re ... -immutate/
Radio. Dopo recenti rumors, Governo rassicura: centralità sviluppo DAB+ non è dismissione FM. Ma preoccupazioni specifiche sono immutate
Dopo i recenti rumors su possibili interventi sulla occupazione della banda FM (nella direzione del piano di assegnazione delle frequenze, oppure di un refarming con eliminazione delle situazioni interferenziali verso l’estero), il ministro Adolfo Urso, durante l’audizione alla Camera dei Deputati (IX Commissione Trasporti) sulle linee programmatiche del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) in tema di comunicazioni, rassicura: nessuna dismissione dell’analogico finché sarà necessario. E sviluppo DAB+ centrale per la radiofonia.
Precisazione che, però, esclude solo lo switch-off FM/DAB+, ma non le ipotesi di Piano FM o refarming… Il quadro di preoccupazione specifico, pertanto, resta immutato.
Confindustria Radio Tv comunque soddisfatta
Nondimeno, il sindacato Confindustria Radio TV si dichiara soddisfatto: “Le prime dichiarazioni del Ministro in ordine alle attività del governo per la radio e la tv sono confortanti”.
Nuovo tavolo di confronto su sviluppo DAB+ e (appunto) gestione FM
“In termini di metodo, viene affermata l’idea di un confronto operoso con le parti sociali rappresentative del sistema, con l’annuncio di un Tavolo per la radiofonia su DAB e FM da una parte, e con le televisioni dall’altra, per lo sviluppo del processo di transizione al DVBT-2 in corso”, è stato il commento a caldo del Presidente di Confindustria Radio Televisioni Franco Siddi.
Centralità del DAB+, ma anche indispensabilità della FM
“Significativa – ha aggiunto Siddi – ci appare l’affermazione di riconoscere centralità allo sviluppo della radiofonia digitale DAB+, dichiarando contestualmente l’assoluta non dismissibilità dell’FM fin quando ciò sarà necessario”.
Continuità
“Questa è una delle richieste più forti da noi rappresentate nella continuità istituzionale al governo, per assicurare a tutti i cittadini la continuità del servizio radiofonico – ovunque, senza lasciar nessuno indietro – e per preservare il valore delle imprese del settore chiamate contestualmente a investire nel DAB+, tecnologia digitale verso cui sono impegnate con grande determinazione”.
Basta sottrazioni di risorse al broadcasting
“È molto importante, infine, affermare il ruolo dell’Italia nel confronto internazionale sull‘uso dello spettro elettromagnetico, con particolare attenzione ad assicurare al sistema radiotelevisivo la disponibilità della banda sub 700MHz, come oggi ha riconosciuto anche il ministro in Parlamento”, ha concluso Siddi. Per parte nostra, torneremo sull’argomento nei prossimi giorni.
Radio. Dopo recenti rumors, Governo rassicura: centralità sviluppo DAB+ non è dismissione FM. Ma preoccupazioni specifiche sono immutate
Dopo i recenti rumors su possibili interventi sulla occupazione della banda FM (nella direzione del piano di assegnazione delle frequenze, oppure di un refarming con eliminazione delle situazioni interferenziali verso l’estero), il ministro Adolfo Urso, durante l’audizione alla Camera dei Deputati (IX Commissione Trasporti) sulle linee programmatiche del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) in tema di comunicazioni, rassicura: nessuna dismissione dell’analogico finché sarà necessario. E sviluppo DAB+ centrale per la radiofonia.
Precisazione che, però, esclude solo lo switch-off FM/DAB+, ma non le ipotesi di Piano FM o refarming… Il quadro di preoccupazione specifico, pertanto, resta immutato.
Confindustria Radio Tv comunque soddisfatta
Nondimeno, il sindacato Confindustria Radio TV si dichiara soddisfatto: “Le prime dichiarazioni del Ministro in ordine alle attività del governo per la radio e la tv sono confortanti”.
Nuovo tavolo di confronto su sviluppo DAB+ e (appunto) gestione FM
“In termini di metodo, viene affermata l’idea di un confronto operoso con le parti sociali rappresentative del sistema, con l’annuncio di un Tavolo per la radiofonia su DAB e FM da una parte, e con le televisioni dall’altra, per lo sviluppo del processo di transizione al DVBT-2 in corso”, è stato il commento a caldo del Presidente di Confindustria Radio Televisioni Franco Siddi.
Centralità del DAB+, ma anche indispensabilità della FM
“Significativa – ha aggiunto Siddi – ci appare l’affermazione di riconoscere centralità allo sviluppo della radiofonia digitale DAB+, dichiarando contestualmente l’assoluta non dismissibilità dell’FM fin quando ciò sarà necessario”.
Continuità
“Questa è una delle richieste più forti da noi rappresentate nella continuità istituzionale al governo, per assicurare a tutti i cittadini la continuità del servizio radiofonico – ovunque, senza lasciar nessuno indietro – e per preservare il valore delle imprese del settore chiamate contestualmente a investire nel DAB+, tecnologia digitale verso cui sono impegnate con grande determinazione”.
Basta sottrazioni di risorse al broadcasting
“È molto importante, infine, affermare il ruolo dell’Italia nel confronto internazionale sull‘uso dello spettro elettromagnetico, con particolare attenzione ad assicurare al sistema radiotelevisivo la disponibilità della banda sub 700MHz, come oggi ha riconosciuto anche il ministro in Parlamento”, ha concluso Siddi. Per parte nostra, torneremo sull’argomento nei prossimi giorni.
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Info e news generiche sul DAB/DAB+/DMB
Fonte: https://www.newslinet.com/radio-dab-pro ... -tecniche/
Radio. DAB, procedure di assegnazione diritti d’uso a consorzi: si andrà a beauty contest nella maggior parte delle aree tecniche?
Nonostante i, peraltro pochi e generalmente infruttuosi, tentativi di intesa tra i consorzi di emittenti locali che concorreranno nell’attribuzione dei diritti d’uso DAB per bacini individuati da Agcom, quasi certamente in gran parte delle aree tecniche italiane le procedure si svilupperanno nella direzione di gare competitive. Come avvenuto per il DTT, sul cui modello, del resto, sono ispirate. Da ciò discenderà che in alcune zone ci saranno esclusi, con inevitabili ricorsi ed alea di incertezza sull’assetto derivante.
L’esperto
Parliamo della questione con l’avvocato Stefano Cionini, senior partner di Consultmedia e co-founder della law firm MCL Avvocati Associati, che cura in esclusiva l’Area Affari Legali della prima struttura italiana di competenze a più livelli in ambito radiotelevisivo.
La prima grande convention sul DAB locale
Lo stesso avv. Cionini è stato relatore alla prima grande convention sul DAB locale tenutasi in Franciacorta nel w/e dal 20 al 22 gennaio 2023, di cui NL era media partner.
Procedure di assegnazione diritti d’uso DAB
Parliamo quindi con il legale delle procedure di assegnazione.
L’intervista
(Newslinet) – Alla convention avete annunciato una stretta partnership tra Consultmedia e Mediadab: significa che assisterete solo tale consorzio nelle procedure di assegnazione dei diritti d’uso DAB?
(Stefano Cionini) – No. L’accordo con Mediadab assegna carattere preferenziale a quest’ultimo consorzio, ma solo a riguardo delle reti per cui il medesimo (e i consorzi Spacedab e Godab) concorreranno.
Allo stato abbiamo accordi di assistenza con cinque consorzi e ne stiamo vagliando altri
(NL) – Avete già definito accordi per altre reti DAB con altri consorzi?
(S.C.) – Sì, abbiamo già accordi con altri due consorzi; ma abbiamo ricevuto altre richieste di assistenza. Inoltre, stiamo lavorando, pur con difficoltà, nel cercare di definire intese tra gli enti di aggregazione delle emittenti locali.
Veterani delle sedute pubbliche
(NL) – Con le procedure di refarming della banda 700 MHz Consultmedia si è fatta le ossa in tema di beauty contest…
(S.C.) – E’ stato un tour de force. Abbiamo partecipato a tutte – ma proprio a tutte – le sedute pubbliche, sia per operatori di rete che per fornitori di servizi di media audiovisivi. Penso che siamo stati l’unico soggetto presente in forma trasversale su tutti i tavoli, compresi i superplayer che in qualche caso non avevano partecipato ad alcuni bandi. Abbiamo quindi maturato una notevole esperienza e, senza falsa modestia, contribuito a costruire giurisprudenza dottrinale e giudiziale.
Tempi lunghi
(NL) – Come andrà col DAB?
(S.C.) – Anzitutto si andrà per le lunghe. E’ quindi indispensabile che, nelle more, venga estesa la durata delle autorizzazioni sperimentali concesse ai consorzi DAB, per evitare una pericolosa interruzione della continuità della trasmissione digitale via etere e scongiurare la riproposizione della sperequazione tra emittenti nazionali e locali. Sul punto, le rappresentanze delle emittenti locali dovrebbero essere decise ed unite. Altrimenti i positivi risultati fin qui conseguiti saranno vanificati.
(Da) Settembre 2023. Se va bene
(NL) – Tempi?
(S.C.) – Ritengo che difficilmente prima di settembre possano essere rilasciati i diritti d’uso ai consorzi in tutte le aree tecniche. Ma, secondo altri colleghi di Consultmedia, sul punto sono eccessivamente ottimista.
Avere il polso
(NL) – Il convegno sul DAB è stato utile?
(S.C.) – Assolutamente sì. Ci ha concesso di misurare il polso ad oltre 100 editori radiofonici e di confrontarci anche coi tecnici. Peraltro, abbiamo ricevuto molti consensi a riguardo del nostro approccio.
Digitale eterogeneo
D’altra parte, sul cd. digitale eterogeneo, Consultmedia lavora da 10 anni ed ha consolidato un know how oggettivamente notevole. Anche per quanto riguarda la nostra divisione tecnica, gli stretti legami con Aldena Telecomunicazioni ci hanno permesso di affinare un modello di progettazione che sul DTT ha mostrato i suoi positivi effetti.
Radio. DAB, procedure di assegnazione diritti d’uso a consorzi: si andrà a beauty contest nella maggior parte delle aree tecniche?
Nonostante i, peraltro pochi e generalmente infruttuosi, tentativi di intesa tra i consorzi di emittenti locali che concorreranno nell’attribuzione dei diritti d’uso DAB per bacini individuati da Agcom, quasi certamente in gran parte delle aree tecniche italiane le procedure si svilupperanno nella direzione di gare competitive. Come avvenuto per il DTT, sul cui modello, del resto, sono ispirate. Da ciò discenderà che in alcune zone ci saranno esclusi, con inevitabili ricorsi ed alea di incertezza sull’assetto derivante.
L’esperto
Parliamo della questione con l’avvocato Stefano Cionini, senior partner di Consultmedia e co-founder della law firm MCL Avvocati Associati, che cura in esclusiva l’Area Affari Legali della prima struttura italiana di competenze a più livelli in ambito radiotelevisivo.
La prima grande convention sul DAB locale
Lo stesso avv. Cionini è stato relatore alla prima grande convention sul DAB locale tenutasi in Franciacorta nel w/e dal 20 al 22 gennaio 2023, di cui NL era media partner.
Procedure di assegnazione diritti d’uso DAB
Parliamo quindi con il legale delle procedure di assegnazione.
L’intervista
(Newslinet) – Alla convention avete annunciato una stretta partnership tra Consultmedia e Mediadab: significa che assisterete solo tale consorzio nelle procedure di assegnazione dei diritti d’uso DAB?
(Stefano Cionini) – No. L’accordo con Mediadab assegna carattere preferenziale a quest’ultimo consorzio, ma solo a riguardo delle reti per cui il medesimo (e i consorzi Spacedab e Godab) concorreranno.
Allo stato abbiamo accordi di assistenza con cinque consorzi e ne stiamo vagliando altri
(NL) – Avete già definito accordi per altre reti DAB con altri consorzi?
(S.C.) – Sì, abbiamo già accordi con altri due consorzi; ma abbiamo ricevuto altre richieste di assistenza. Inoltre, stiamo lavorando, pur con difficoltà, nel cercare di definire intese tra gli enti di aggregazione delle emittenti locali.
Veterani delle sedute pubbliche
(NL) – Con le procedure di refarming della banda 700 MHz Consultmedia si è fatta le ossa in tema di beauty contest…
(S.C.) – E’ stato un tour de force. Abbiamo partecipato a tutte – ma proprio a tutte – le sedute pubbliche, sia per operatori di rete che per fornitori di servizi di media audiovisivi. Penso che siamo stati l’unico soggetto presente in forma trasversale su tutti i tavoli, compresi i superplayer che in qualche caso non avevano partecipato ad alcuni bandi. Abbiamo quindi maturato una notevole esperienza e, senza falsa modestia, contribuito a costruire giurisprudenza dottrinale e giudiziale.
Tempi lunghi
(NL) – Come andrà col DAB?
(S.C.) – Anzitutto si andrà per le lunghe. E’ quindi indispensabile che, nelle more, venga estesa la durata delle autorizzazioni sperimentali concesse ai consorzi DAB, per evitare una pericolosa interruzione della continuità della trasmissione digitale via etere e scongiurare la riproposizione della sperequazione tra emittenti nazionali e locali. Sul punto, le rappresentanze delle emittenti locali dovrebbero essere decise ed unite. Altrimenti i positivi risultati fin qui conseguiti saranno vanificati.
(Da) Settembre 2023. Se va bene
(NL) – Tempi?
(S.C.) – Ritengo che difficilmente prima di settembre possano essere rilasciati i diritti d’uso ai consorzi in tutte le aree tecniche. Ma, secondo altri colleghi di Consultmedia, sul punto sono eccessivamente ottimista.
Avere il polso
(NL) – Il convegno sul DAB è stato utile?
(S.C.) – Assolutamente sì. Ci ha concesso di misurare il polso ad oltre 100 editori radiofonici e di confrontarci anche coi tecnici. Peraltro, abbiamo ricevuto molti consensi a riguardo del nostro approccio.
Digitale eterogeneo
D’altra parte, sul cd. digitale eterogeneo, Consultmedia lavora da 10 anni ed ha consolidato un know how oggettivamente notevole. Anche per quanto riguarda la nostra divisione tecnica, gli stretti legami con Aldena Telecomunicazioni ci hanno permesso di affinare un modello di progettazione che sul DTT ha mostrato i suoi positivi effetti.
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Info e news generiche sul DAB/DAB+/DMB
Fonte: https://www.newslinet.com/radio-tavolo- ... ze-estere/
Radio. Tavolo tecnico MIMIT. Ministro Urso: nessuna dismissione FM. Qui per sostenere imprese. Rassicurazioni anche su interferenze estere
“Non è intenzione di questo Ministero avviare un piano di dismissione della radiodiffusione in tecnica analogica FM, concetto che ho già avuto modo di ribadire durante l’audizione alla Camera e al Senato sulle linee programmatiche per le telecomunicazioni. Questo Ministero è la casa delle Imprese e per tale motivo vogliamo rafforzare e sostenere le imprese del settore radio e ovviamente anche gli investimenti fatti”. Così il ministro Adolfo Urso, che ha presieduto stamattina, a Palazzo Piacentini, il primo Tavolo permanente sulle comunicazioni elettroniche – settore radio.
I presenti al tavolo
Erano presenti al tavolo il capo di Gabinetto, Federico Eichberg, le direzioni generali competenti del Dicastero, Agcom e le associazioni delle imprese del settore radiofonico per analizzare le esigenze industriali della filiera e studiare le possibili azioni a tutela degli investimenti e delle imprese.
I temi
Tra i principali temi del confronto, tutti anticipati da NL nei giorni scorsi, la trasmissione radiofonica analogica FM, quella con tecnologia DAB+ e le interlocuzioni sulle interferenze radio con i paesi esteri limitrofi.
Urso: radio amata, resiliente…
“La radio – ha dichiarato Urso durante il suo intervento – è tra i mezzi di comunicazione più amati dagli italiani e ha dimostrato nel tempo la sua capacità di resilienza grazie alla sua prevalente attività d’informazione e agli investimenti operati dagli editori radiofonici. Alla radio e alle imprese di questo settore – ha proseguito – vogliamo dedicare questo primo tavolo con l’obiettivo di creare un lungo e proficuo percorso di dialogo e di confronto su quello che sarà il futuro del comparto della radiofonia”.
…ed essenziale
Il settore radiofonico, in particolare quello legato all’informazione, grazie al suo elevato numero di ascoltatori (34 milioni nel secondo semestre 2022, secondo l’ultima indagine del Tavolo Editori Radio) resta uno dei servizi essenziali di grande interesse generale.
Le rassicurazioni del ministro Urso
“Non è intenzione di questo Ministero – ha evidenziato Urso – avviare un piano di dismissione della radiodiffusione in tecnica analogica FM, concetto che ho già avuto modo di ribadire durante l’audizione alla Camera e al Senato sulle linee programmatiche per le telecomunicazioni. Questo Ministero è la casa delle Imprese e per tale motivo vogliamo rafforzare e sostenere le imprese del settore radio e ovviamente anche gli investimenti fatti”.
Il DAB+
Il ministro ha anche affrontato il tema della tecnologia digitale DAB+ affermando che “ora parte una fase di transizione e il Ministero è pronto a fare la sua parte in questa sfida anche facendosi promotore di opportune semplificazioni dal punto di vista amministrativo, in grado di accelerare lo sviluppo tecnologico ed imprenditoriale”.
Interferenze con stati esteri da valutare nella loro reale entità
Urso ha infine sottolineato l’intenzione di continuare con questi incontri periodici al fine di creare un posto di confronto e condivisione sul futuro della radio analogica e digitale e sul tema delle interferenze con i Paesi esteri radio elettricamente confinanti ha dichiarato che “il Ministero intende capire se vi è la volontà, da parte degli stakeholder presenti, ad essere coinvolti direttamente a livello tecnico nelle interlocuzioni con la Commissione europea e con gli Stati esteri e le relative imprese per valutare la reale entità dei problemi rilevati”.
Soddisfatti. Tutti
I rappresentanti del settore, esprimendo soddisfazione per la convocazione del tavolo e per le dichiarazioni espresse dal Ministro, hanno convenuto sull’importanza di iniziare a pianificare un discorso industriale per il comparto, di continuare a garantire le frequenze radio FM e, al contempo, di offrire servizi migliori e rendere più inclusiva la tecnologia DAB+ con un processo di accompagnamento che non lasci imprese e cittadini in difficoltà.
Radio. Tavolo tecnico MIMIT. Ministro Urso: nessuna dismissione FM. Qui per sostenere imprese. Rassicurazioni anche su interferenze estere
“Non è intenzione di questo Ministero avviare un piano di dismissione della radiodiffusione in tecnica analogica FM, concetto che ho già avuto modo di ribadire durante l’audizione alla Camera e al Senato sulle linee programmatiche per le telecomunicazioni. Questo Ministero è la casa delle Imprese e per tale motivo vogliamo rafforzare e sostenere le imprese del settore radio e ovviamente anche gli investimenti fatti”. Così il ministro Adolfo Urso, che ha presieduto stamattina, a Palazzo Piacentini, il primo Tavolo permanente sulle comunicazioni elettroniche – settore radio.
I presenti al tavolo
Erano presenti al tavolo il capo di Gabinetto, Federico Eichberg, le direzioni generali competenti del Dicastero, Agcom e le associazioni delle imprese del settore radiofonico per analizzare le esigenze industriali della filiera e studiare le possibili azioni a tutela degli investimenti e delle imprese.
I temi
Tra i principali temi del confronto, tutti anticipati da NL nei giorni scorsi, la trasmissione radiofonica analogica FM, quella con tecnologia DAB+ e le interlocuzioni sulle interferenze radio con i paesi esteri limitrofi.
Urso: radio amata, resiliente…
“La radio – ha dichiarato Urso durante il suo intervento – è tra i mezzi di comunicazione più amati dagli italiani e ha dimostrato nel tempo la sua capacità di resilienza grazie alla sua prevalente attività d’informazione e agli investimenti operati dagli editori radiofonici. Alla radio e alle imprese di questo settore – ha proseguito – vogliamo dedicare questo primo tavolo con l’obiettivo di creare un lungo e proficuo percorso di dialogo e di confronto su quello che sarà il futuro del comparto della radiofonia”.
…ed essenziale
Il settore radiofonico, in particolare quello legato all’informazione, grazie al suo elevato numero di ascoltatori (34 milioni nel secondo semestre 2022, secondo l’ultima indagine del Tavolo Editori Radio) resta uno dei servizi essenziali di grande interesse generale.
Le rassicurazioni del ministro Urso
“Non è intenzione di questo Ministero – ha evidenziato Urso – avviare un piano di dismissione della radiodiffusione in tecnica analogica FM, concetto che ho già avuto modo di ribadire durante l’audizione alla Camera e al Senato sulle linee programmatiche per le telecomunicazioni. Questo Ministero è la casa delle Imprese e per tale motivo vogliamo rafforzare e sostenere le imprese del settore radio e ovviamente anche gli investimenti fatti”.
Il DAB+
Il ministro ha anche affrontato il tema della tecnologia digitale DAB+ affermando che “ora parte una fase di transizione e il Ministero è pronto a fare la sua parte in questa sfida anche facendosi promotore di opportune semplificazioni dal punto di vista amministrativo, in grado di accelerare lo sviluppo tecnologico ed imprenditoriale”.
Interferenze con stati esteri da valutare nella loro reale entità
Urso ha infine sottolineato l’intenzione di continuare con questi incontri periodici al fine di creare un posto di confronto e condivisione sul futuro della radio analogica e digitale e sul tema delle interferenze con i Paesi esteri radio elettricamente confinanti ha dichiarato che “il Ministero intende capire se vi è la volontà, da parte degli stakeholder presenti, ad essere coinvolti direttamente a livello tecnico nelle interlocuzioni con la Commissione europea e con gli Stati esteri e le relative imprese per valutare la reale entità dei problemi rilevati”.
Soddisfatti. Tutti
I rappresentanti del settore, esprimendo soddisfazione per la convocazione del tavolo e per le dichiarazioni espresse dal Ministro, hanno convenuto sull’importanza di iniziare a pianificare un discorso industriale per il comparto, di continuare a garantire le frequenze radio FM e, al contempo, di offrire servizi migliori e rendere più inclusiva la tecnologia DAB+ con un processo di accompagnamento che non lasci imprese e cittadini in difficoltà.