In Sicilia sono sempre di più le radio comunitarie...

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isper
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In Sicilia sono sempre di più le radio comunitarie...

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In Sicilia sono sempre di più le radio comunitarie, ma le piccole emittenti locali si sentono danneggiate

Le radio comunitarie, quelle che stando alla disciplina normativa “sono espressioni di particolari istanze culturali, etiche, politiche e religiose”, rafforzano la loro presenza in Sicilia. Ma le piccole realtà non ci stanno. “I gruppi che al momento monopolizzano il mercato delle frequenze per la trasmissione radiofonica, non solo in Sicilia, sono sostanzialmente due-sostiene un esperto- Radio Padania Libera e Radio Maria, impedendo qualsiasi strategia imprenditoriale alternativa”. Le due emittenti possono vantare salde fondamenta anche sull'isola. Mentre la presenza di Radio Maria è oramai consolidata da tempo, riuscendo a raggiungere tutte le nove provincie, l'emittente controllata dai vertici della Lega Nord è una sorta di new entry.

Il vero bastione padano in Sicilia è certamente la provincia di Agrigento con la frequenza 88.200 di Lampedusa, feudo della senatrice Angela Maraventano, ma l'espansione prosegue sostenuta da una particolare disciplina nazionale. La legge 448/2001, infatti, ha permesso alle radio comunitarie con licenza nazionale, praticamente le sole Radio Padania e Radio Maria, l'attivazione sull'intero territorio italiano di nuovi impianti, purché questi non avessero interferito con quelli già in funzione, fino al raggiungimento della soglia di copertura del 60%. Altro vantaggio, stando alle piccole società che si considerano danneggiate, “sta nel fatto che dopo novanta giorni dall'attivazione, la frequenza diviene proprietà esclusiva di chi ha proceduto, in grado, così, di poterla eventualmente rivendere”.

Cesare Bosetti, senatore leghista ed attuale direttore della radio di partito della Lega, ha da poco parlato di un “intenso shopping meridionale”, finalizzato all'acquisizione di maggiori spazi di trasmissione, ma, ancora, a possibili cessioni di frequenze attivate dal gruppo. I bilanci delle due emittenti, intanto, hanno registrato un generale aumento, concentrato prevalentemente negli ultimi anni, nonostante la normativa in vigore non preveda lo scopo di lucro tra le caratteristiche delle entità comunitarie. Le piccole radio, inoltre, si lamentano di un'ulteriore discriminazione di trattamento. Radio Padania e Radio Maria conseguono, in base alla legge finanziaria del 2005, un contributo annuale, finalizzato all'aggiornamento tecnologico del settore radiofonico, pari nel complesso ad un milione di euro, in quanto “emittenti radiofoniche nazionali a carattere comunitario”. Così, mentre molte piccole realtà siciliane sono costrette alla chiusura, i grandi gruppi continuano la loro penetrazione.

fonte: http://www.siciliainformazioni.com/
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